Snap entra a Wall Street con un prezzo per azione a 24 dollari, oltre l’IPO

Debutto positivo di Snap, casa madre di Snapchat, alla borsa di New York dove i co-fondatori Evan Spiegel e Bobby Murphy hanno suonato la campanella.

Il prezzo per azione è di 24 dollari, ben al di sopra dei 17 dell’offerta pubblica iniziale che valutava la società a 24 miliardi. Ciò potrebbe spingere altri manager di società “unicorno”, ossia startup con una valutazione superiore al miliardo di dollari, a prendere in considerazione l’IPO.

“Come nel caso precedente di Facebook – sostiene Scott Kessler, analista del centro di ricerca CFRA – la chiave del successo a lungo termine sarà la capacità dell’azienda di spostarsi da un prodotto di nicchia che piace ai più giovani a uno più diffuso non soltanto dal punto di vista demografico, ma anche di presenza nel mondo”.

Ma alcuni analisti restano scettici sulle prospettive a lungo termine, tenendo conto del fatto che fra le 25 più importanti offerte pubbliche iniziali nel settore della tecnologia il miglior risultato nei primi dodici mesi di quotazione è stato la stagnazione. Sedici invece hanno registrato cali pesanti.

Il quartier generale della società che ha rifiutato l’offerta di acquisto di Facebook non si trova nella Silicon Valley, ma a Venice, quartiere di Los Angeles dove in tre anni sono triplicati i finanziamenti degli investitori per le start-up.

Ma la presenza di Snap divide i residenti:

“Gli affitti sono raddoppiati e la gente non se li può permettere. Neppure le piccole imprese possono farcela”.

“È una manna per la comunità e per l’azienda stessa. È come se Venice avesse vinto la lotteria”.

Cinque anni dopo il suo lancio, l’applicazione conta circa 160 milioni di utenti in una fascia d’età fra i 18 e i 34 anni per un fatturato di circa 405 milioni di dollari.

By Arianna