I fondatori di BioNTech Ugur Sahin e Özlem Türeci hanno sviluppato il primo efficace vaccino contro il Covid 19.
I due scienziati hanno ricevuto la più alta onorificenza spagnola, il premio Principessa delle Asturie, per il servizio reso alla scienza e alla tecnologia.
Euronews li ha incontrati per parlare del loro successo, della creazione di “supergruppi scientifici” e di quello che hanno intenzione di fare in futuro.
“È molto emozionante e ci sentiamo onorati e felici perché è un premio molto prestigioso e, soprattutto, è un riconoscimento che celebra tutto ciò che contribuisce a rendere un servizio all’umanità”, dicono Sahin e Türeci in avvio di conversazione.
La paura o la riluttanza al vaccino
Cosa dite alle persone che ancora esitano a farsi vaccinare?
Sahin: “Penso che dobbiamo ascoltare le loro preoccupazioni perché ci sono un sacco di false informazioni in giro e le persone sono preoccupate perché non sanno di chi fidarsi. È quindi nostro dovere informare. È compito di tutti, nella società attuale, continuare a dialogare su tematiche sensibili. Penso che sia davvero importante che tutti coloro che hanno ricevuto il vaccino e l’hanno tollerato lo comunichino. Dobbiamo unirci come società ed evitare di finire in bolle diverse, con realtà diverse”.
Più di un anno fa, all’inizio, si diceva che fosse impossibile realizzare un vaccino in tempi così rapidi, tempi record, eppure ci siete riusciti. Quindi, potete capire le paure e la riluttanza?
Türeci: “Sì, assolutamente. Possiamo capirlo. Non solo per questo vaccino. Si tratta di una reazione generale e molto naturale, che la gente voglia prima capire cosa stia succedendo. E, visto che ci sono così tante informazioni, è più difficile capire. Siamo medici per formazione. Abbiamo trattato pazienti con il cancro, per esempio, e in ogni caso che abbiamo affrontato, abbiamo ricevuto le stesse domande. Cosa comporta questo trattamento? Fa male? La gente vuole essere informata su ciò che le succederà, fisicamente. Quindi, questo è molto naturale”.
Sahin: “E ciò che è importante capire è che il vaccino non è stato sviluppato in un anno. Il vaccino è stato realizzato attraverso tre decenni di ricerca. È come un velocista che ha allenato la sua vita per questo evento. È completamente preparato per fare il tempo più veloce e vincere la corsa contro questa pandemia. È anche importante capire che la ricerca che sta dietro al vaccino ha richiesto 30 anni”.
RNA messaggero: la ‘scatola degli attrezzi’
Parliamo un po’ di più in profondità, ora, dell’RNA messaggero, su cui avete lavorato. Dove altro conduce tutto questo?
Türeci: “L’RNA messaggero ha un potenziale di trasformazione. L’RNA è la più antica ”information technology”, per così dire, inventata dalla natura. Quindi si possono trasportare informazioni nelle cellule. Si può dire alle diverse cellule di un corpo cosa fare, il che significa che, in linea di principio, lo si può usare universalmente. È una scatola degli attrezzi da cui si può assemblare ciò che serve per una certa malattia o per un certo meccanismo. L’unico limite è capire la malattia e quale tipo di informazioni vogliamo trasmettere. Una volta che si sa questo, è possibile utilizzare l’RNA messaggero contro il cancro, contro le malattie autoimmuni, contro l’allergia. Stiamo lavorando su tutte queste indicazioni e oltre.